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Comunicato – 08 Novembre 2016

Osservazioni e valutazioni elaborate dal comitato e consegnate al Sindaco di Accumoli che questa mattina le presenterà alla commissione parlamentare che dovrà acquisizione gli emendamenti di modifica al decreto sulla ricostruzione.

Fermo restando il giudizio complessivamente positivo sui contenuti del decreto, rimangono due potenziali criticità, la prima riguarda la filiera amministrativa che si è pensata e le funzioni affidati ai singoli organismi, la seconda invece in merito agli effetti di alcune previsioni (es. il subappalto) che pur pensate in termini di trasparenza e sicurezza, potrebbero determinare effetti negativi sull’economia locale.
Il decreto prevede per il conseguimento della ricostruzione, la creazione ex novo di una pluralità di soggetti amministrativi con diverse funzioni:
a) Il Commissario che assume il ruolo di regia complessiva della ricostruzione;
b) Art. 1 comma 6) COMITATI ISTITUZIONALI – costituiti da Regioni, province e Sindaci dei Comuni interessati che :
 discutono le scelte strategiche;
 predispongono con il Commissario lo schema di convenzione da sottoporre agli UFFICI SPECIALI;
c) Art. 3 – Gli UFFICI SPECIALI della Ricostruzione, rappresentano l’albero motore di tutta la filiera, costituiti da Regione e Comuni interessati articolati in strutture territoriali e si occupano, tra l’altro, di:
 Pianificazione urbanistica connessa la ricostruzione;
 Curare l’istruttoria per il rilascio dei contributi;
 Approvano i progetti sostituendosi ai Comuni;
 Curano la ricostruzione pubblica;
 Sportello Unico delle Attività Produttive;
d) Art. 16 – COMMISSIONE PERMANENTE composta dal Commissario, dal MIBAC, Ministero Ambiente, MIT, Regioni ed Ente Parco con la funzione di
A. Accelerare la ricostruzione;
B. Garantire la omogeneità nella programmazione e nella pianificazione, coordinamento e controllo delle operazioni di ricostruzioni, decisioni in ordine alla programmazione-
e) I COMUNI che individuano le UMI.
Come si evince si tratta di una filiera molto articolata le cui funzioni vanno ben calibrate al fine di evitare una sovrapposizione di competenze che notoriamente sono foriere di contenzioni e ritardi, l’unica cosa che oggi non è concesso permettersi; nello specifico;
• I COMITATI ISTITUZIONALI e gli UFFICI SPECIALI son costituiti praticamente dagli stessi soggetti istituzionali (l’unica differenza è costituita dalla Provincia) ed entrambi si occupano di strategie (la prima discute le scelte strategiche, la seconda si occupa, tra l’altro, della pianificazione urbanistica) è opportuno mantenere in piedi due strutture che per la parte più qualificante fanno la stessa cosa?
• La COMMISSIONE PERMANENTE oltre ad approvare la Pianificazione urbanistica che è stata già approvata dai Comuni e dagli Uffici Speciali, dovrebbe occuparsi anche di accelerare la ricostruzione e garantire la omogeneità della programmazione e della pianificazione (che essa stessa ha preliminarmente approvato) nonché assumere (un’altra volta) decisioni in ordine alla programmazione.
Pertanto si potrebbe proporre:
1. Valutare la possibilità di sopprimerne la figura dei COMITATI ISTITUZIONALI rinviando le funzioni di pianificazione strategica ai soli UFFICI SPECIALI che peraltro restano comunque sotto il controllo del Commissario ed inoltre, tali scelte, prese di concerto con la popolazione, sono sottoposte comunque all’approvazione del COMITATO PERMANENTE;
2. Il COMITATO PERMANENTE dovrebbe avere solo una funzione di controllo di carattere generale e non operativa, come potranno dei soggetti che non hanno avuto alcun ruolo nella fase di programmazione ed operativa occuparsi di “accelerare la ricostruzione” senza creare potenziali situazioni di confusione e possibilità di ritardare invece di accelerare.
Inoltre il cronoprogramma previsto nei vari articoli per la predisposizione degli atti programmatori, 150 gg. per la individuazione della UMI da parte dei Comuni, 150 gg. per la predisposizione del piano della ricostruzione da parte degli Uffici Speciali, paiono eccessivi e potrebbero essere considerevolmente ridotti, anche in considerazione della possibilità di rinforzare gli organici prevista nel decreto.
ART.3 I COMMA 6:
Un ulteriore modifica potrebbe/dovrebbe essere apportata all’art. 31 comma 6 ove relativamente i lavori privati, è previsto “6. Nei contratti fra privati, è possibile subappaltare lavorazioni speciali, previa autorizzazione del committente, nei limiti previsti dalla vigente normativa. In tale ipotesi, il contratto deve contenere la dichiarazione di voler procedere al subappalto, con l’indicazione della misura e dell’indennità dei subappaltatori, i quali devono a loro volta essere iscritti nell’Anagrafe di cui all’art. 30, comma 6 . Sono tutte nulle le clausole che dispongono il subappalto al di fuori dei casi e dei limiti sopra indicati.” .
La previsione, per quanto adottata ai fini di prevenire possibili infiltrazioni di soggetti “a rischio”, come peraltro confermato dal Commissario Errani nell’incontro di San Benedetto del Tronto, determina nei fatti la esclusione dal processo della ricostruzione privata dei piccoli operatori economici locali, per lo più artigiani, in quanto il comma 6 limita la possibilità di subappalto solo alle lavorazioni speciali, previsione non prevista per il subappalto dei lavori pubblici, ove gli stessi potrebbero, almeno teoricamente, operare senza problemi, purché iscritti nell’Anagrafe di cui all’Art. 30, pertanto, considerato che la norma come prevista determina una disparità di trattamento, si badi bene a parità di condizioni dato che sia per il privato che per il pubblico per accedere al subappalto bisogna essere iscritti nell’Anagrafe, si chiede la eliminazione della limitazione alle solo lavorazioni speciali includendo anche la possibilità di subappalto, relativamente ai lavori privati, anche per la categoria prevalente.
Peraltro non si comprende la disparità di trattamento tra il subappaltatore che opera nel pubblico e quello che opera nel privato dato che, entrambi debbono essere iscritti nell’Anagrafe, se questa funziona per i lavori pubblici perché non dovrebbe funzionare per i lavori privati?; inoltre si potrebbe determinare la situazione che l’artigiano locale potrebbe risultare idoneo a subappaltare lavori di ricostruzione nelle categoria prevalente relativamente i lavori a committenza pubblica, al contempo potrebbe non esserlo per la ricostruzione privata.
Il Comitato

Comunicato – 07 Novembre 2016

Buongiorno,
abbiamo appreso con rammarico alcune polemiche riportate ieri da un giornale on-line
Credo che tutti debbano ritrovare il senso della ragionevolezza; capisco la polemica, ma quello che è successo ieri non può essere giustificato dalla mancanza di serenità e dallo stress dovuto al particolare momento in cui tutti ci troviamo. Ieri è stato valicato il confine del buonsenso e della responsabilità. Un giornale on-line ha dato credito, senza verificare la fondatezza delle accuse, ai “si dice” di persone che gettano discredito su altre senza avere il coraggio civico di sporgere denuncia all’autorità competente segnalando eventuali reati. Speriamo che il giornale abbia travisato le affermazioni di questi cittadini, affermazioni nelle quali potrebbe essere ravvisato il reato di calunnia. Vogliamo pensare che si sia trattato di un grave malinteso ed aspettiamo le rettifiche e le scuse verso decine di cittadini che domenica si trovavano sull’intero territorio comunale.
Il presidente

Comunicato – 06 Novembre 2016

Notizie
1) Ieri a San Benedetto del Tronto si è svolta la riunione con gli artigiani e i commercianti alla presenza del sindaco di Accumoli, di un funzionario della Regione Lazio e delle associazioni di categoria. E’ stato illustrato il piano di insediamento delle attività produttive e di quelle commerciali. Le prime verranno insediate nell’area artigianale vicino a Grisciano, le seconde nell’area vicino San Pancrazio. Si farà in modo di garantire la presenza dei commercianti sia nell’area commerciale che nell’area prevista per l’insediamento dei moduli abitativi. Tali aree saranno pronte per la prossima Pasqua, molto probabilmente in contemporanea con gli insediamenti abitativi. Gli esercizi commerciali verranno dotati di arredi ed attrezzature.
Il giudizio del Comitato Radici Accumolesi è positivo anche se bisogna trovare una soluzione per il ricovero delle attrezzature e macchinari delle numerose aziende edili.
2) Abbiamo avuto notizia che domani addetti del Comune di Accumoli effettueranno una ricognizione dei cimiteri al fine di sistemare in maniera dignitosa, anche con l’aiuto di teloni, le criticità emerse a seguito dell’ultima rovinosa scossa. Verranno, altresì, segnalate all’ASL le situazioni di pericolo igienico sanitario.
Il Presidente

Comunicato – 05 Novembre 2016

Buongiorno a tutti,
dopo la terribile giornata di domenica scorsa la situazione drammatica che si era venuta a creare si sta avvicinando alla” quasi “ normalità.
Tre sono ancora i punti critici:
1) Erogazione idrica e potabilità: l’erogazione dell’acqua sta lentamente riprendendo in quasi tutti i paesi. Si stanno studiando diverse soluzioni per risolvere il problema di approvvigionamento di Libertino e Fonte del Campo. La difficoltà risiede nel fatto che il serbatoio di Libertino veniva alimentato da quello di Accumoli: ora la tubazione di collegamento è fuori uso . Per la potabilità debbono essere effettuate le analisi previste dalla legge;
2) Viabilità : l’ultima scossa tellurica ha causato gravi danni alla viabilità dell’interno territorio comunale. Numerose frane e crolli hanno messo in serio pericolo le infrastrutture viarie del nostro territorio. Il sindaco di Accumoli, anche in considerazione della non sufficiente operatività della Provincia, a causa delle scarse risorse a disposizione, ha ritenuto opportuno chiedere alla Regione Lazio che la manutenzione dei tratti di strada San Pancrazio-Libertino-Bivio Saletta e Libertino-Torrita passi direttamente sotto la competenza dell’Agenzia Regionale Astral. Tale passaggio comporterebbe una maggiore efficienza nella manutenzione ordinaria e straordinaria. Nel frattempo ieri è stato approvato dal Governo il decreto n. 139 e tra le misure previste ci sarà la presa in consegna da parte dell’ANAS di tutte le strade provinciali e comunali del nostro territorio. Ci aspettiamo una rapida soluzione dei problemi legati alla viabilità.
3) Tensostrutture per gli agricoltori: a giorni dovrebbero arrivare le prime strutture anche se negli ultimi giorni sono aumentate le esigenze. Su questo occorre velocizzare la consegna di tali moduli perché la stagione invernale si avvicina e le ultime scosse stanno fiaccando la resistenza delle persone rimaste sul territorio. Anche qui il decreto n. 139 prevede contributi agli allevatori che hanno perduto o ridotto la capacità produttiva delle proprie aziende ; gli organi competenti avranno facilitazioni nell’acquisto dei contanair;
Messa in sicurezza: sembrerebbe che, finalmente, siano in dirittura d’arrivo le misure previste per l’affidamento della messa in sicurezza ad aziende private specializzate. Il decreto 139 prevede, infatti, che siano direttamente i comuni interessati ad effettuare la messa in sicurezza del patrimonio storico e artistico , affidandola in appalto ad aziende private specializzate e dandone comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Il Presidente

Comunicato – 04 Novembre 2016

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n.139

04 Novembre 2016

Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, venerdì 4 novembre 2016, alle ore 9.24 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti.

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che prevede, come recita la denominazione, “nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016”.

Il provvedimento detta norme volte a consentire interventi accelerati per poter affrontare con efficacia le conseguenze delle nuove scosse di terremoto verificatesi tra il 26 e il 30 ottobre, tenendo conto dell’approssimarsi della stagione invernale.

L’emergenza principale di cui il dl si occupa è quella di garantire un’adeguata assistenza abitativa alle popolazioni colpite dalle ripetute scosse. Per fronteggiarla, si prevede che il Dipartimento della protezione civile possa, con procedure rapide e trasparenti, acquisire i container e, sulla base delle indicazioni dei Comuni, individuare le aree sulle quali installarli.

Al fine poi di favorire il rientro nelle case, per gli edifici con danni lievi, che necessitino cioè soltanto di interventi di immediata riparazione, si prevede che i soggetti interessati possano – previa presentazione di apposito progetto firmato da un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra il sisma e lo stato della struttura, oltre alla stima del danno – procedere al ripristino dell’agibilità degli stabili.

Per la messa in sicurezza del patrimonio storico e artistico, i Comuni interessati hanno la facoltà di effettuare direttamente gli interventi indispensabili, dandone comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

All’Anas il compito di intervenire con urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità delle infrastrutture che rientrano nelle sue competenze e di quelle degli enti locali devastati dai ripetuti sismi.

Il decreto prevede inoltre misure urgenti per consentire la prosecuzione delle attività didattiche: dalle modalità di composizione delle classi a quelle di assegnazione del personale docente.

Al fine di sostenere la continuità produttiva delle attività zootecniche messe in ginocchio, il decreto autorizza la spesa di 10.942.300 euro per il sostegno dei settori del latte, della carne bovina dei settori ovicaprino e suinicolo.

Infine, per riuscire a gestire la mole di procedimenti che i Comuni si trovano a dover attivare, il decreto autorizza l’assunzione a tempo determinato di personale di tipo tecnico ed amministrativo fino ad un massimo di trecentocinquanta. Previsto anche il rafforzamento della struttura della Protezione civile e di quella del Commissario straordinario alla ricostruzione.

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Il Consiglio dei ministri è terminato alle ore 9.45.